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Affiche en marche

Accanto alla Fiera di Sant’Orso, avvolta dal fascino leggendario dei suoi mille anni di storia, si è progressivamente affermato un vasto corollario di manifestazioni estive dedicate all’artigianato valdostano di tradizione.
A partire dagli anni quaranta del secolo scorso è sorta l’esigenza di far conoscere i lavori dei nostri artigiani anche ai turisti che soggiornano in Valle durante l’estate e non soltanto agli appassionati che sfidano le rigide temperature invernali per godere la suggestiva atmosfera della millenaria.
Risalgono al 1946 i primi atti che documentano l’esistenza del “Comitato valdostano per le piccole industrie e l’artigianato”, nato per organizzare la Fiera di Sant’Orso e per valorizzare, acquistare e rivendere i prodotti degli artigiani valdostani. Sui fogli ormai ingialliti dal tempo, scorrendo il verbale della seduta del 23 ottobre 1947, ritroviamo la prova della volontà di portare la tradizione ben oltre i confini della fiera invernale, esponendo oggetti artigianali nelle località di villeggiatura.
Il Comitato aveva individuato nei “villeggianti”, che frequentavano la Valle durante il periodo estivo, i fruitori e potenziali acquirenti del patrimonio artigianale, aveva inoltre ben presente quali fossero i ritmi di vita degli artigiani e nel corso delle riunioni non mancavano le occasioni per sottolineare la difficoltà di reperire oggetti tra giugno e settembre. Nella relazione del 23 marzo 1949, riassunto dell’attività svolta durante l’anno precedente, troviamo le tracce di un evento che potrebbe considerarsi l’“antenato” delle attuali iniziative estive: l’“Esposizione Internazionale di Torino” al Parco del Valentino tra luglio ed ottobre del 1948.
Queste significative testimonianze ci conducono alla “Foire d’été” come la conosciamo oggi e allo sviluppo di tutte le manifestazioni estive che hanno preso forma nel tempo: l’“Esposizione del mobile tipico”, l’”Atelier”, la “Mostra Concorso”, le “Esposizioni permanenti dei tessuti” e più recentemente la manifestazione denominata “Gli allievi dei corsi in fiera” di Antey-Saint-André. Come per la Fiera di Sant’Orso, anche per le manifestazioni estive nasce un’esigenza di promozione, oltre al desiderio di regalare una fisionomia all’universo di materiali, opere e colori che l’artigianato racconta. Così i manifesti diventano memoria grafica, i “visual” sono preziosi e ricercati dai collezionisti o semplicemente vanno a decorare le abitazioni di chi si appassiona all’artigianato di tradizione. Il volume che ho il piacere di presentare propone una raccolta di manifesti che racconta l’evoluzione della rappresentazione grafica, specchio del gusto estetico e di particolari momenti storici. Attraverso le immagini riscopriamo un cammino evolutivo nella tecnica e nello stile, identifichiamo i protagonisti (i grafici) che hanno dato un volto agli eventi, riconosciamo gli eventi stessi e l’importanza data ad alcuni settori in periodi ben precisi, dal cuoio al mobile, dai tessuti alle scuole di artigianato.

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